TechCrunch hackerato?

Ogni giorno, quando mi sveglio ma ancora non ho abbastanza energie per alzarmi, leggo le ultime notizie. Non uso Google News o Microsoft MSN News Start (o come decideranno di chiamarlo tra sei mesi) , ma, come se io vivessi ancora nel 2008, uso un lettore RSS.

Così le notizie non le sceglie un algoritmo, ma vengono da fonti accuratamente scelte a mano da me medesimo durante un decennio.

Una di queste fonti è TechCrunch, prima un po’ più interessante, ora diventato un po’ una copia di Engadget (è gestito dalla stessa casa editrice) ma con più focus su acquisizioni e startup. Ho sempre pensato di eliminarlo, ma mi è sempre un po’ dispiaciuto perché alla fine mi ha accompagnato per oltre un decennio.

Negli ultimi giorni però il cambiamento radicale. Contenuti copiati male da 9to5mac usando ifttt, titoli con errori: all’inizio ignoro il problema e scrollo via veloce le notizie poi dico BASTA!

Clicco su una di queste notizie NON interessanti e mi ritrovo su un sito blogspot amatoriale. Huh? Che è successo?

Semplicemente, TechCrunch utilizzava feedburner per distribuire il proprio feed, in modo da poterlo reindirizzare facilmente tutti gli iscritti su un altro sito in caso di cambiamenti. Era qua: http://feeds.feedburner.com/Techcrunch

Hanno deciso che ormai l’RSS non lo usa più nessuno, è morto e quindi, cancellando il proprio account feedburner, hanno permesso a un cybersquatter di prenderselo?

Il nuovo feed è presente all’indirizzo https://techcrunch.com/feed/ ma mi pare assurdo non aver usato l’apposita funzione redirect e permettere ad un potenziale truffatore di accaparrarsi il vecchio indirizzo feedburner e tutti i vecchi abbonati al feed…

Nintendo e la scarsità artificiale

Con Super Mario 3D All Stars Nintendo ha fatto un lavoro mediocre. Per SM64 hanno adattato il solito emulatore N64, messo la solita ROM rivenduta ai fan già per due volte (Wii e Wii U) e voilà ecco qua un “nuovo” gioco senza nessun miglioramento effettivo, solo leggeri cambiamenti. Discorso simile per i port di Super Mario Galaxy e Super Mario Sunshine. Qui hanno speso più soldi a fare il testing (che sicuramente è stato molto rigoroso come da loro standard e quindi è effettivamente lungo il triplo di un gioco normale) che nello sviluppo effettivo.

Un paio di settimane di programmazione, un paio di mesi di testing e bam, ecco un “nuovo” gioco da vendere a 60 euro!

“Problema: come facciamo ad assicurarci che non ci avanzi nemmeno una copia nei magazzini?”

“Semplice, diciamo che a partire dal 31 marzo lo togliamo dalla vendita, così lo compreranno tutti, anche solo per collezione”

Così, da domani, sarà rimosso dall’eShop, così, solo perché possono farlo. Nei negozi rimarrà disponibile fino ad esaurimento scorte. Presumo che i codici download esistenti possano ancora funzionare.

Se domani qualcuno decide di entrare nel mondo Switch e ne compra uno nuovo per la prima volta e vuole giocare a SM64, nulla da fare. Anche se fosse stato disposto a spendere 60 euro per farlo, sarà costretto a guardare il mercato dell’usato, con i prezzi che sicuramente andranno alle stelle “perché è da collezione”.

Tipo Zumba Fitness per Wii U, gioco terribile, ma che tutti i collezionisti comprano a prezzi assurdi solo perché è raro e quindi deve per forza stare sui loro scaffali:

Sicuramente non si merita quel prezzo…

Che vantaggio ha però Nintendo a forzare una scarsità artificiale così? Nel breve termine sicuramente ci guadagnano, tutte le copie vanno a ruba, non hanno bisogno di fare saldi, i fan comprano i giochi digitali a prezzo pieno senza aspettare, ecc ecc…. ma nel lungo termine?

Se una copia di Zumba Fitness viene venduta usata a 350 euro, quanto incassa lo sviluppatore originale? Zero! Anzi, magari quella copia 8 anni fa la si trovava nel cestone dei fondi di magazzino a Mediaworld scontato del 50%.

Per una software house, il bello delle licenze digitali è proprio che non si devono preoccupare di giacenze, costi di produzione e percentuali da dare ai negozianti, una volta tolte le tasse, Nintendo incassa il 95% del totale

social, social networks, social network service

Email.it chiude le caselle gratuite

Senza nemmeno degnarsi di avvisare con un messaggio, hanno messo una piccola nota nella sezione avvisi: a partire dal 26 aprile non sarà più possibile accedere alle caselle di posta gratuite tramite pop/imap, ma solo attraverso la lentissima interfaccia web. Questo in pratica uccide definitivamente il prodotto, visto che la lentezza della loro interfaccia web “retrò” lo rende praticamente inutilizzabile sia su un computer sia su un telefono.

Un po’ li capisco perché 15 anni fa monetizzavano il prodotto inserendo firme sponsorizzate in fondo a tutti gli invii, ma adesso non ci sono inserzionisti disposti a pagare per questo.

Però questo comportamento dove messaggi importanti vengono nascosti in una sezione che non legge nessuno, (come quando sono stati hackerati e tutti i dati dei clienti sono stati pubblicati sul dark web) mi pare poco professionale. Già adesso la casella è al limite dell’usabilità. Il filtro antispam non filtra praticamente niente, usano un greylisting molto aggressivo che fa arrivare le email con molto ritardo, il loro server pop3 è impostato per bloccare connessioni troppo frequenti e la lentezza dell’interfaccia web è snervante.

Come alternativa per creare una casella “throwaway” suggerisco gmx.com

Edit 2022: per qualche motivo i bot adorano questo articolo in particolare e postano una decina commenti di spam al giorno… Chiudo i commenti, nel caso è possibile continuare la conversazione nel forum

Il nuovo stile di Pokémon

Per anni i fan hanno chiesto “ah come sarebbe bello se Pokémon fosse un open world stile Zelda breath of the wild”, ma in fondo nessuno si aspettava che sarebbe mai stato fatto.
Così quando ieri è stato pubblicato il video che celebra il 25esimo anniversario del primo gioco (Pokémon rosso e verde sono usciti in Giappone il 26 febbraio 1996) sono rimasto effettivamente shockato.

Video lungo ma molto bellino

A fine anno uscirà l’ennesimo remake (stavolta di diamante e perla) mentre nel 2022 questo nuovo stile di gioco, ambientato in un mondo ispirato al Giappone feudale. Sarà solo uno spin-off sperimentale? I cambiamenti sono tanti:

  • Finalmente non c’è più una doppia versione di un gioco uguale identico
  • I Pokémon sono visibili mentre ci si muove e non appaiono a sorpresa nell’erba alta
  • La meccanica di cattura pare diversa
  • Gli scambi ci sono ancora? Immagino di si

Il fatto che il remake di diamante e perla sia stato affidato a una ditta esterna mentre legends arceus fatto direttamente da game freak è promettente. Alla fine tutti gli spin-off sono stati fatti da terzi, i titoli della serie principale non sono mai stati ceduti

L’unico peccato è che è un’esclusiva per Switch, console che mi piace come concetto ma non come realizzazione. Ma questo è un discorso per un altro post…

PS2: dopo 20 anni trovato exploit per eseguire giochi masterizzati senza modifica

Eseguire giochi masterizzati sulla PS2 è sempre stato possibile, ma non è mai stato alla portata di tutti.

Con FreeMcBoot è possibile sfruttare un bug nella gestione della memory card (corretto nelle ultime PS2 slim prodotte) per caricare giochi da USB o su hard disk (sulle PS2 “fat” prima versione). Però bisogna avere una memory card creata in un modo speciale e all’epoca non era facile. (O almeno: pagavi un sacco di soldi per il “servizio” di installazione)

Oppure con gli swap disk o l’action replay, ma anche così non è facile come mettere un disco e via.

Poi c’è la modifica tramite modchip. Il chip e basta, di per sé costa pochissimo (5 euro) ma fare 20 saldature sui contatti minuscoli della scheda madre non è assolutamente alla portata di tutti. E quindi 5 euro di chip con 100 euro di manodopera…

Ma ora c’è FreeDVDBoot: CTurt ha trovato il modo di eseguire giochi masterizzati senza modifica.

Creando un DVD video in una maniera speciale, è possibile inserire un exploit nel menu del DVD che permette l’esecuzione di codice estraneo.

Quindi, la PS2 fa partire la riproduzione del DVD video (che funziona coi dischi copiati), poi il menu contiene codice “maligno” che fa eseguire qualcos’altro, homebrew, emulatori, o anche un gioco intero.

Come si vede nel video, viene scritto “Sony Computer Entertainment” all’avvio, ma non “PlayStation 2” – perché viene caricato come se fosse un film in DVD

Quasi come l’exploit usato 20 anni fa sul Sega Dreamcast: il gioco copiato faceva finta di essere un MIL-CD (formato musicale usato solo in Giappone e usato solo da 4-5 album in totale), per poi eseguire il gioco completo.

Al momento però non sono stati rilasciati tool per fare l’operazione in modo facile: il gioco deve essere impostato in un modo specifico con un launcher speciale, non funziona con una copia qualunque. Per il launcher non c’è codice sorgente ma solo la spiegazione del funzionamento: il programmatore (che se ho capito bene lavora da Microsoft) non vuole avere niente a che fare con la pirateria e vorrebbe che il suo lavoro sia usato solo per gli homebrew.

Sicuramente però ci sarà qualcun altro che completerà il lavoro: ESR (il programma usato per caricare i giochi masterizzati “travestendoli” come film in DVD) è stato pubblicato oltre 10 anni fa, l’unica differenza è che era necessario caricarlo tramite FreeMcBoot (la memory card “speciale”), ora invece si può caricare più facilmente.

Edit 2022: per qualche motivo i bot adorano questo articolo in particolare e postano una decina commenti di spam al giorno… Chiudo i commenti, nel caso è possibile continuare la conversazione nel forum

Una ROM a sorpresa

Due anni fa, su Reddit, appare questo post:

Satoru Okada, the guy who worked on the first game boy handhelds, shared a prototype Japanese rom which they used to test the game boy advance.

Tested by me on mgba and vba m, sadly the menus are written in Japanese so I don’t understand a thing.

(Satoru Okada, quello che ha lavorato sui primi game boy, ha pubblicato una beta giapponese usata per testare il game boy advance. L’ho provata su mgba e vba-m, purtroppo tutti i menu sono in giapponese quindi non ci capisco niente)

Non mi sono lasciato sfuggire l’occasione, l’ho subito scaricata e messa da parte, anche se il nome conteneva errori ortografici (Bokojou Tengokou invece di Bokujou Tengoku). Queste cose, si sa, durano poco, poi i link iniziano a sparire. Infatti, a parte il fatto che Zippyshare per qualche motivo blocca tutti gli utenti europei, quel link è già defunto.

Sono sorpreso, una ROM da 256 Mbit (8 volte più grande della media) risalente a 20 anni fa???

Passano i mesi e Bokojou Tengokou (Proto) (Japan).gba sta lì a “prendere polvere” sul disco.

Fino a oggi, la ritrovo, la provo e e… il risultato mi lascia veramente di stucco, non pensavo che il GameBoy Advance potesse eseguire cose del genere, me lo immaginavo molto più grezzo.

La ROM è disponibile su Archive.org all’indirizzo: https://archive.org/details/BokojouTengokouProto o direttamente da qui:

Dove sono i libri “Android for Dummies”?

A un ultrasessantenne hanno regalato un nuovo telefono basato su Android. Mi domanda: ma c’è un manuale da leggere?

Negli ultimi anni la dimensione dei manuali è diminuita sempre più: siamo passati dai libri di centinaia di pagine dei computer negli anni ’80, libretti di qualche decina di pagine per i cellulari “vecchio tipo”, per poi passare a un foglietto “quick start” di 4 pagine che dice giusto come inserire la sim e ricaricare la batteria… e ora invece c’è solo un adesivo sul retro che dice “inserire qui la graffetta per estrarre la sim!

Quindi, come può fare questo ultrasessantenne a imparare a usare il suo nuovo telefono? Io ho subito pensato alla serie “for Dummies”, c’è ne sono di tutti i gusti, perfino “Cultura generale for Dummies“… però “Android for Dummies” non è stato tradotto in italiano…

Ho provato a cercare, ma, se di guide per iPhone se ne trovano a dozzine, per Android non c’è niente!

Certamente per una persona non familiare con la tecnologia, un iPhone è nettamente più facile da usare rispetto a un Android a caso, però spendere 5-600 euro per un “nonno” si giustifica male, specialmente se non si hanno vecchi modelli da “regalare”.

Dopo una ricerca approfondita, ho notato che ci sono decine di libri di livello avanzato, per esempio per imparare a programmare, ma pochissimi per imparare a usare il telefono da zero!

Da quello che ho trovato, le scelte si riducono a tre:

Tutti e tre hanno una cosa in comune: sono stati tutti pubblicati nel 2015: in 5 anni gli smartphone hanno fatto passi da gigante e quindi queste guide sono ormai super datate…

Comunque, alla fine, l’interfaccia grafica, non è variata tantissimo tra Android 6, quello descritto in tutte le guide, alla versione attuale, Android 10, quindi per un’infarinatura di base può andare bene.

Tra i tre libri ho scartato l’ultimo (smartphone a 50 all’ora) perché parla sia di iOS che Android… credo che possa generare confusione nel lettore, che magari non capisce bene la differenza.

Tra i due rimasti… ho scelto il più economico: il primo che ho elencato. Le recensioni lo stroncano del tutto.

Eppure mi pare fatto estremamente bene. Il rapporto qualità prezzo è ottimo, 10 euro per 140 pagine a colori.

Inizia con una breve presentazione del sistema operativo e poi va subito al sodo: quali sono i pulsanti ricorrenti, come usare la tastiera, collegarsi al Wi-Fi e si continua con la spiegazione della barra di navigazione.

Sorprendentemente, anche se non è aggiornato da 5 anni, continua ad essere quasi attuale… non è spiegata la navigazione nei telefoni “a schermo intero”, quelli che hanno l’interfaccia copiata ispirata dall’iPhone X. Ma, eccetto poche eccezioni, di solito è un’impostazione opzionale e solo su modelli di fascia alta, quindi il “nonno” non dovrebbe avere problemi.

Anche i successivi capitoli rimangono praticamente uguali ad adesso: impostazioni, telefonare e gestione contatti, scaricare app. Poi si comincia ad andare sull’inutile: si menziona Google Hangouts anche se si dice “non lo usa nessuno” (poi rimpiazzato da Google Allo, poi rimpiazzato da Messages), Google Play Giochi, Play Musica (che sta per essere rimpiazzato da YouTube Music), Play Libri, Play Edicola, Play Movies… e anche tutto il capitolo relativo alla fotocamera è inutile… ma lo era anche all’epoca: i produttori più popolari hanno sempre rimpiazzato l’app fotocamera con una loro esclusiva e differente dagli altri.

Per fortuna poi si torna su argomenti che sono rimasti inalterati: Google Chrome, Gmail, Google Maps, YouTube, Calendario, Google Drive.

Quindi, in definitiva, mi pare un’ottimo libro che, sebben datato, spiega ai meno esperti in modo semplice e conciso come utilizzare uno smartphone.

VIDEO IN ELABORAZIONE – torna più tardi se vuoi vederlo 😘

Come fare se un file di LibreOffice è estremamente lento

Un collega ha un problema con un file di LibreOffice Calc: era estremamente lento da aprire. Per aprirlo erano necessari proprio 10 minuti e poi comunque il computer è paralizzato. Ho provato a convertirlo in Excel, ma anche aprendolo con Microsoft Excel era estremamente lento.

Ho provato a passare al cloud, mettendolo su Google Drive e aprendolo quindi con Google Sheets. Nulla da fare, si paralizza il browser!

Ho quindi salvato il file ODS (OpenDocument Sheets) come FODS. I file di OpenOffice/Libreoffice infatti, sono file XML zippati.

Un file FODS è semplicemente lo stesso file ODS, solo che non essendo compresso, è possibile aprirlo con un editor di testo per capire che cosa succede.

Già da qui si può vedere che qualcosa non quadra. Compresso occupa 0.16 MB, non compresso 7 MB? La compressione non è magica, per diventare così piccolo, vuol dire che il file contiene un elevato tasso di ripetizione.

Infatti, ecco il problema. Per qualche motivo, nel file sono presenti centinaia di migliaia di minuscoli e invisibili caselle di testo!

Purtroppo però non è un blocco contiguo. Sono centinaia di blocchi sparsi tra contenuto “buono” da tenere, selezionarli e toglierli a mano è un’operazione che impiega giorni!

Ci aiuta xmlstarlet.

Si scarica la versione per Windows (o per Linux) e si studia la sintassi con

xmlstarlet el iltuofile.fods

e apparirà una lista lunghissima con la struttura del file. Come abbiamo visto nel file di testo, noi dobbiamo sbarazzarci di questa struttura:

office:document/office:body/office:spreadsheet/table:table/draw:custom-shape

e lo facciamo con:

xmlstarlet ed -d "office:document/office:body/office:spreadsheet/table:table/table:table-row/table:table-cell/draw:custom-shape" iltuofile.fods > sistemato.fods

Fatto! Adesso il file si apre in pochissimi secondi, di nuovo! Si può salvare nuovamente come ODS.

Aggiornamento luglio 2022: purtroppo questo post per qualche motivo attira le attenzioni dei bot, che commentano 50 spam al giorno… chiudo i commenti, è possibile continuare sul forum.

Cerchi un lettore DVD? Te lo faccio io con Linux, è facilissimo!

Un amico vuole un metodo facile per far giocare suo figlio o fargli vedere qualche DVD. Ha 2-3 anni quindi aspettative basse. Secondo lui l’opzione migliore è comprare questo lettore DVD portatile con supporto per emulazione NES.

Macché! Tuo figlio ci finisce gli occhi su quello schermo! Ci penso io! Ho un IBM ThinkPad inutilizzato in cantina, te lo converto in pochissimo tempo in una console/lettore video per bambini basata su Linux! Un gioco da ragazzi!

Prima di tutto ripulisco il tutto da anni di uso: bleah. Le mascherine usate sono fantastiche e portano via tutto lo sporco accumulato con poche passate.

Poi aggiorno il BIOS all’ultima versione. Il nuovo bootlogo che appare all’accensione è esteticamente più brutto, prima c’era il logo Intel Pentium “vintage”, ora è moderno.

Il logo che appariva prima (a sinistra) era molto retrò e mi piaceva di più

Vabbè, comunque a vedere dal changelog sono cambiate parecchie cose quindi lascio stare. Avrei dovuto fare un po’ di foto per documentare.

Adesso scelgo il sistema operativo. Dieci anni fa ci misi Windows 7 ma con una skin di Windows XP perché senza il supporto ad Aero era esteticamente orrendo. Ma già all’epoca era un problema: non voleva installarsi perché mancavano le istruzioni PAE. Per installarlo fu abbastanza complesso. Non mi ricordo assolutamente che processore monta. L’ho comprato nel 2009 in Giappone, usato, già vecchio di 5 anni. Mi ricordo “Pentium 1.4 Ghz” of forse 1.6. Probabilmente quindi è un Pentium M “Banias”, perché i successivi hanno un nome numerico. Non ha il supporto a 64 bit. Ubuntu non esiste più a 32 bit. Oops!

Debian lo fanno ancora a 32 bit! Prendo una penna USB da 32 gb e ci flasho sopra il dvd di installazione di debian offline, 4 gb. Non parte. Dopo una trentina di minuti mi viene in mente… e se 32gb fosse troppo grande? È troppo grande. All’epoca un pendrive da 32 GB era pura fantascienza. Flasho la versione CD di Debian in una vecchia penna da 1GB.

Per installare per bene però serve Internet. Questo computer non ha il Wi-Fi. Mi devo procurare un cavo Ethernet e collegarlo direttamente al router.

Nel frattempo provo a vedere lo stato della la batteria. Secondo Windows è carica al 255%, sintomo che qualcosa non va (avrei dovuto fare una foto…). Già la batteria dell’orologio interno è andata e dovrà essere sostituita, chissà quella principale. Voglio cronometrare quindi quanto dura. Carico il setup di Debian, stacco la spina e parte il cronometro. Incredibilmente supera i 40 minuti… e la memoria del mio telefono è piena! Fermo la registrazione, proverò più avanti a vedere durante un gameplay quanto dura.

Trovato il cavo Ethernet, è l’ora di iniziare l’installazione. Sono veramente curioso di vedere come gireranno i giochi qui sopra. All’epoca ho comprato questo computer basandomi esclusivamente su un solo parametro: il prezzo. Avevo fato per scontato che questo fosse un Pentium 4 Mobile, invece è un “Pentium M”. Il Pentium M, si legge su Wikipedia, non è una versione a basso consumo del Pentium 4, ma un’evoluzione del Pentium 3, quasi un Pentium 2. Sono un po’ demoralizzato. Pensavo di avere una bomba, invece ho un rottame. A questo punto non so nemmeno se ha un lettore DVD invece che CD! Comunque è estremamente silenzioso. Dubbio. Non è che magari è rotta la ventola?

È rotta la ventola. Ora non si accende più, dice “Fan error” all’accensione. Però bastano un paio di manate per farla ripartire. Dovrò smontare tutto e ripulire.

Faccio l’installazione base, senza includere niente, solo strumenti a riga di comando. Finita, faccio login, e digito il primo comando:

sudo apt install xorg mednafen retroarch

Mi vengono proposti una valanga di pacchetti, l’installazione sarà lunga.

Scrivo startx e poi retroarch

La tristezza. La xmb di Retroarch gira a 5 FPS, veramente al rallentatore…

Provo a installare Firefox e VLC per vedere come va YouTube con

sudo apt install firefox-esr vlc

Dopo uno startx e poi firefox il risultato è che pure a 360p va troppo lento.

L’audio non è installato, le guide non sono chiare e si contraddicono. Vado con un (sicuramente non corretto)

sudo apt install pulseaudio alsa-tools alsa-utils alsaplayer-text alsaplayer-daemon alsaplayer-oss

Dopo un riavvio (più veloce di capire come fare a riavviare il server di pulseaudio o alsa) l’audio funziona!

Provo un DVD, sembra che abbia un lettore DVD, meno male! I DVD piratati funzionano, ma quelli originali no. C’è da caricare le librerie css per leggerli.

Mentre cerco come fare a togliere la protezione anticopia dai DVD che ho regolarmente acquistato, installo Dosbox, SCUMMVM, Gcompris (ottimo gioco prescolare opensource).

Non riesco a installare libcss, la libreria per leggere i DVD originali. Mi arrendo, tanto al bambino che utilizzerà questo sistema non glieli danno (per paura che li rovini, essendo troppo giovane)

Abilito il login automatico sulla base di questa guida.

sudo nano /etc/systemd/logind.conf

modifico #NAutoVTs=6 in NAutoVTs=1, poi:

sudo systemctl edit getty@tty1

(che crea un file in /etc/systemd/system/[email protected]/ chiamato override.conf )

Ci si incolla questo:

[Service]
ExecStart=
ExecStart=-/sbin/agetty --autologin root --noclear %I 38400 linux

si abilita e si riavvia:

systemctl enable [email protected]
reboot

Installo thunar (una specie di “esplora file”) per avere la possiblità di gestire i file con un’interfaccia grafica

sudo apt install thunar

Retroarch è talmente lento anche con l’interfaccia rgui (quella grezza stile DOS) da essere totalmente inutilizzabile. È l’ora di scaricare pietre miliari dell’emulazione.

sudo apt install zsnes pcsxr gngb nestopia

PCSX non riesce ad emulare decentemente nemmeno Ridge Racer, nemmeno al minimo della risoluzione.

Mednafen vede il joypad dentro Mednaffe (l’utility di configurazione) e permette di assegnare i bottoni, ma poi durante il gioco non lo vede. E poi non supporta l’emulazione del Super Game Boy.

Nestopia fa girare scattoso pure Super Mario Bros.

GNgb funziona benino…. dopo aver perso mezz’ora per la configurazione esclusivamente via linea di comando, ha dei glitch che rendono molti giochi non giocabili.

ZSNES funziona perfettamente! Esattamente come mi ricordavo quando 20 anni fa lo usavo su un PC molto meno potente di questo. Anche a schermo intero e con i filtri!

Riguardo la riproduzione di video.

VLC fa vedere scattoso qualsiasi tipo di video, che sia un h264 in HD o un DiVX a qualità schifo di 20 anni fa.

Mplayer (versione abbandonata anni fa) invece riesce a visualizzare qualsiasi video, pure HD e h264, molto fluidamente.

Quindi, penso che questa sia la causa: le versioni aggiornate degli emulatori e dei media player usano troppe risorse, ho bisogno di versioni obsolete per usare questo PC. Roba come Visual Boy Advance, Bleem, Media Player Classic 6.4.

Per Windows queste versioni del secolo scorso si trovano facilmente, per Linux è un macello. Ho perso un pomeriggio per nulla: è l’ora di formattare tutto e mettere Windows XP. Troverò poi un modo di rendere il tutto “a prova di bambino”

Nel frattempo però il mio amico propende sempre di più per quel lettore DVD da 65 euro, lì basta solo mettere il disco e premere play…. però è meno versatile! 😉

Finalmente Google attiva RCS anche in Italia!

Sono passati anni ma finalmente Google ha attivato RCS in automatico anche in Italia. Per utilizzarlo è necessario utilizzare l’app Messaggi di Google scaricandola da Play Store. Probabilmente è anche già preinstallata in molti telefoni o hanno un’alternativa compatibile (Samsung), ma se non lo fosse, fortunatamente è facilissimo rimpiazzare l’app che gestisce gli SMS (Occhiataccia verso il mondo Apple, dove rimpiazzare l’app che gestisce gli SMS è impossibile).

In che cosa consiste? Avete presente iMessage? Ecco, uguale, con la differenza che è arrivato con quasi 10 anni di ritardo.

In pratica si manda un SMS: se chi lo riceve ha una connessione a internet attiva e contemporaneamente utilizza un telefono Android con l’app Messaggi configurata correttamente, il messaggio passa attraverso Internet (gratis) invece che il circuito SMS/MMS (a pagamento).

Il concetto non è assolutamente complesso e infatti così funziona iMessage, introdotto da Apple quasi 10 anni fa.

Bisogna solo stare attenti che in fondo, nella casella di testo dove si scrive il messaggio, ci sia scritto “Messaggio chat” anziché “Messaggio SMS”, altrimenti invieremo messaggi a pagamento. Non so voi, ma io ho 50gb di traffico internet al mese, ma solo 100 SMS! E nel caso in cui li finisca, costano ben 15 centesimi l’uno!

Per non parlare degli MMS! Bisogna stare eccezionalmente attenti quando si manda uno sticker, GIF animata o foto: se per sbaglio parte un MMS, quelli di solito li fanno pagare cari, fino a 2 euro l’uno!! Per essere sicuro di non sbagliare mai, ho disattivato del tutto la possibilità di inviare MMS.

Cambierà qualcosa nelle chat? Probabilmente no. Troppo poco, troppo tardi. Ormai siamo tutti abituati a WhatsApp, e utilizzare un’app per chattare con solo utenti Android (forse, se hanno l’app giusta) è un po’ inutile. Rimane comunque un’alternativa interessante, peccato che per la solita indecisione di Google è arrivato con secoli di ritardo.