security, protection, anti virus

Email.it è stato hackato

E non c’ è stata alcuna comunicazione ufficiale.

Una delle mie prime email fu creata su email.it.

Il servizio gratuito è pessimo… ci sono talmente tanti difetti che è quasi tragicomico elencarli:

  • La protezione antispam è un colabrodo: se becca qualcosa, è per sbaglio
  • L’account viene eliminato se non entri ogni 30 giorni (o 90?)
  • Anche se c’è la possibilità di accesso tramite POP3, tutti gli indirizzi IP di Google sono in blacklist, impedendo l’importazione in Gmail
  • Viene applicata una tecnica di Greylisting molto pesante a tutte le mail in arrivo. La tecnica, consiste nel rifiutare tutte le email in arrivo con un messaggio di errore “server occupato, riprova tra un paio d’ore”. In teoria, questo dovrebbe far desistere gli spammer, che non sprecano risorse per il secondo tentativo di consegna. In realtà, gli spammer usano server SMTP compromessi, quindi non gliene frega nulla di risparmiare risorse (tanto non sono loro a pagare), quindi tutto ciò che si ottiene è un ritardo costante di ORE nella ricezione di email. Ti mandano un codice di conferma per un login? Auguri, quando lo ricevi è già scaduto da un’ora!

…però ci sono un po’ affezionato: la dò a giro per i siti non importanti, la vado a controlalre una volta a settimana.

Il 14 aprile però è successa una cosa strana. Quando registrai la casella secoli fa (forse addirittura 15-20 anni fa??), usai dati palesemente falsi… il nome del mio vicino di casa con il cognome dell’altro vicino di casa. Questa email usava questa combinazione di dati che, malgrado l’avessi scritta solo una volta oltre un decennio fa, mi risultava comunque familiare!

Una mail truffa che sfrutta il coronavirus…

Sono rimasto un po’ spiazzato. Come hanno fatto a fare il collegamento con il nome? Mi hanno hackerato la mail? Ho guardato a giro, non c’è alcun pannello di controllo dove è possibile sapere il nome del cliente. Solo email.it è in possesso di questa informazione, e non appare da nessuna parte del sito.

E ho cercato bene!

Alla fine ho lasciato perdere.

Oggi per caso, vedo un articolo di quasi tre settimane fa su Il Sole 24 Ore: sono stati hackerati in modo ininterrotto dal 2017!

Sapevano benissimo dell’attacco, in quanto l’hacker li stava ricattando, ma non hanno fatto niente! Nessuna mail “ehi, è meglio cambiare la tua password, per sicurezza”!

La morale della storia è che ora, disponibili sul mercato nero, ci sono 600mila credenziali email+password di utenti email.it (e per chi paga di più, anche il contenuto di tutti i messaggi… meno male che la mia casella è perlopiù piena di spam basta)

Se avete un account lì sopra, cambiate la password il prima possibile! Se la usate da altre parti, cambiatela anche lì!

Aggiornamento luglio 2022: purtroppo questo post per qualche motivo attira le attenzioni dei bot, che commentano 50 spam al giorno… chiudo i commenti, è possibile continuare sul forum.

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Come fa il Nintendo DS a sapere quando cambi l’ora?

Da oggi è tornata in vigore l’ora legale, e quindi ho cambiato l’ora sui pochi dispositivi che non sono in grado di aggiustarsi da soli via Internet.

Tra questi c’è anche il Nintendo DS e vedendolo lì sullo scaffale a prendere polvere mi ha fatto venire in mente un episodio avvenuto anni fa: Pokémon Diamante riusciva a sapere quando cambiavi l’ora, anche se la cartuccia non era inserita e senza connessione a Internet! Ma come faceva?

La soluzione che hanno trovato è molto semplice: l’orologio interno rimane alla stessa ora impostata nella fabbrica, e quando imposti l’ora non viene cambiata, ma semplicemente il sistema prende nota di aggiungere la differenza. Per esempio, “aggiungi 34599 secondi all’ora di sistema”.

Quindi, giochi con ricompense a tempo come Pokémon o Animal Crossing devono soltanto scriversi in un angolino del file di salvataggio qual è la differenza tra l’ora “finta” e quella “vera”: se varia di un solo secondo, vuol dire che l’utente l’ha variata!

Chi ha un 3DS invece può modificare il sistema per utilizzare sempre la data reale. Dopo aver abilitato gli homebrew (un po’ complicato e laborioso, se interessati chiedete nel forum o nei commenti, lascio qui questa guida), si può eseguire ctr-no-timeoffset per impostare la differenza tra i due orologi a zero, per poi impostare l’ora interna a quella “corretta” tramite GodMode9.

Audiolibri da ascoltare gratuitamente, durante l’isolamento

Amazon, tramite il proprio servizio Audible, ha pubblicato un bel po’ di audiolibri gratuiti. Non sono solo in inglese: al momento quelli in italiano sono 37, poi ce ne sono 25 in giapponese, in questo caso la maggior parte sono fiabe per bambini con le parole scandite molto bene.

Il servizio è disponibile sul sito Audible Stories fino a che le scuole (presumo americane) rimangono chiuse

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Visualizzare la diffusione di virus e batteri

Ho trovato due video utilissimi per visualizzare la diffusione di virus e batteri.

Il primo, prodotto dalla Bauhaus-Universität Weimar, mostra il flusso d’aria che viene spostato quando si tossisce, e che differenza c’è tra tossire nella mano, nel gomito, o in una mascherina, normale o chirurgica. C’è una bella differenza!

L’altro è sempre di Mark Rober, Youtuber che, se leggete gli altri post, consiglio tantissime volte. Nel video sparge una polvere visibile solo con una lampada ultravioletta sulle mani di tre bambini, durante una lezione a una scuola elementare. A fine lezione mostra la diffusione dei “batteri” (in realtà solo questa polvere innocua), e come si spandono benissimo con le strette di mani! È in inglese ma è possibile selezionare i sottotitoli in italiano

From Japan: la spedizione vera e propria

Dopo solo un giorno, la merce è già arrivata nei loro magazzini.

Mi era venuto un’accidente vedendo la conferma ordine menzionare solo uno dei prodotti, e il più economico di essi, ma in realtà poi ho ricevuto per tutto

Un secondo “accidente” mi è venuto quando ho visto i quattro oggetti che ho scelto essere elencati in 3 gruppi separati… che io debba pagare 3 spedizioni separate? Oh no!

In realtà poi alla fine si vedono solo i 590 yen già elencati in precedenza, con le commissioni gratuite per gli acquisti da Rakuten:

Si può anche dire “dichiara che è un regalo” – ma tanto alla dogana italiana non gliene frega nulla . Non si può specificare in dettaglio la natura merce sulla bolla doganale.

La spedizione internazionale mi costa più di quanto speravo, pensavo che la scatola venisse fuori molto più piccola, però pago e mi preparo ad aspettare 2-3 mesi…

Spediranno martedì

Proviamo a comprare da From Japan

Oggi, per San Valentino, From Japan aggiunge uno sconto 10% sugli acquisti da Rakuten. Mi pare un’ottimo affare, quindi ne approfitto subito!

Faccio la mia ricerca e metto tutto nel carrello: quattro articoli, per un totale di 9356 yen.

Il carrello dice 9356 yen

A questo però, sicuramente ci vanno aggiunte le spese di spedizione dal venditore al loro magazzino. È scritto prima di inserirlo nel carrello, ma non viene mostrato sempre.

Prima di metterlo nel carrello dice: 590 yen di spese di spedizione

Bisogna quindi stare attenti a comprare tutto dal solito negozio, altrimenti le spese di spedizione si moltiplicano e si aggiungono nel secondo pagamento, quando ormai non è più possibile annullare…

Anche qui infatti il tutto viene diviso in due pagamenti: prima si paga solo la merce, la ordinano per te, poi ti presentano il conto di tutte le spese e tasse che hanno dovuto pagare per te, oltre alle spese di spedizione internazionali.

Comunque, al momento del pagamento questo costo viene ricordato

Una cosa che mi piace rispetto a Buyee è la possibilità di scegliere la valuta di pagamento. Volendo potrei farmi addebitare 9356 yen (78,50 euro) anziché 80,00.

Ma comunque il gestore della mia carta di credito mi ruba prende il 2,5% di commissione cambio valuta, che per questo importo sono quasi 2 euro: l’importo finale è praticamente lo stesso!

E quindi pago questi 80 euro… vedremo nei prossimi giorni che succederà!

Finalmente “Un litro di lacrime” è stato pubblicato in Italia!

Il diario di Aya Kitō, una ragazza giapponese che, nel pieno dell’adolescenza scoprì di avere l’atassia spinocerebellare – una malattia neurologica mortale – è stato pubblicato in milioni di copie in Giappone, ispirando film e serie TV.

Da noi invece al massimo ci siamo potuti accontentare di una traduzione su un blog italiano – purtroppo molto incompleta (sono solo le prime due pagine del libro) oppure di un’altra traduzione in inglese… ma che però è stata fatta da un fan cinese, basandosi una traduzione in cantonese non ufficiale. Non me ne abbia chi ha fatto il gran lavoro di traduzione nel suo tempo libero, ma ho un po’ paura che nei passaggi tra giapponese => cantonese => mandarino => inglese magari si perda qualche sfumatura nei discorsi.

…in realtà però una traduzione in italiano c’era, disponibile online da anni, ma non se n’era accorto nessuno. Caterina Zolea, la traduttrice, come tesi di laurea presso la Ca’ Foscari di Venezia ha scelto proprio questo diario – con la tesi che è disponibile proprio qui: http://dspace.unive.it/handle/10579/2351

La tesi, come il libro, è interessantissima, si discute il background, la società giapponese dell’epoca, il fenomeno che è esploso in Giappone nel 2006 dopo l’uscita del dorama (che è molto diverso dalla storia vera, settato “tearjerker a 1000” per far strappare più lacrime, che però è stato un successo clamoroso in Giappone e anche fuori, con i fansub… anzi, la traduttrice, nella propria tesi dice di essere stata spinta alla lettura di questo diario proprio grazie ai fansub), le opinioni sulla traduzione per finire con la sua prima bozza della traduzione.

L’edizione mi pare eccezionale: una bella carta al tatto, con l’interno della copertina plastificato, per farlo durare più a lungo – non ho mai visto una cosa così… o forse non ci ho mai fatto caso. Tutti i nomi sono scritti “alla giapponese”, ovvero prima il cognome e poi il nome e in generale tutti gli elementi “non traducibili” sono stati lasciati inalterati, per poi essere spiegati in fondo, in un glossario. Insomma, non troviamo “tagliolini in brodo” invece di ramen. Per fare un esempio concreto, a pagina 83, troviamo “gyōza” invece di ravioli.

Il diario, le cui pagine non hanno date, ma dove il tempo è solo scandito dalla descrizione delle stagioni, comincia con Aya all’età di 14 anni, e descrive le sue esperienze, la scoperta graduale dei sintomi, che diventano sempre più gravi, il fatto di diventare sempre meno indipendente, per poi venire confinata in una sedia a rotelle, infine in un letto.

Ed è veramente sconfortante passare da note come “quest’anno ho preso voti più brutti in educazione fisica, strano”, proprio all’inizio, apparentemente innocue, per poi proseguire dopo qualche anno: lei si immagina ancora in salute ma si vede tutta ingobbita allo specchio (pagina 118). O quando a pagina 136 si rende conto di non poter più camminare.

Leggeremo quidi via via che non riesce più a stare in equilibrio, poi che non riesce a cantare, non parlare a voce alta, per poi non impugnare bene la penna, scrivere sempre peggio, parlare sempre peggio.

E fa anche pensare “dall’altro punto di vista” – quando a 15 anni fu esonerata da educazione fisica alcuni compagni dissero “beata te” (pagina 17), oppure sentire “magari avessi i soldi” – molto meglio invece avere la salute! (pagina 136).

Malgrado le difficoltà però traspare sempre una speranza, come a pagina 89, dopo il trasferimento presso una scuola per disabili pensava che il saggio di danza sarebbe stato un disastro totale, poi dopo aver visto le registrazioni degli anni passati ha visto che queste attività non sono precluse ai disabili, quindi stringe i denti e dà il meglio di sé.

In coda, troviamo una lettera della dottoressa che l’ha seguita durante gli anni, dove spiega che per malattie senza cura alcuni medici giapponesi minimizzano senza spiegare bene il decorso “si dai non ti preoccupare, guarirai sicuramente” – questo l’ho notato anche nel film cinese The Farewell, dove a un’anziana cinese le viene detto “nah è solo tosse non si preoccupi” invece della reale diagnosi di tumore ai polmoni incurabile.

Video:

Topolino e La Spada di Ghiacciolo

Quando ho visto questa copertina mi è subito venuto in mente Sio che dice “Topolino e la Spada di Ghiacciooooloooo” – e quindi l’ho subito preso. Poi però, una volta preso in mano, si nota che, malgrado il prezzo di € 5,50, quasi il doppio di un Topolino normale (3 euro), all’interno c’è una sola storia, lunga meno di 20 pagine, ripetuta due volte.

La carta, una patinata molto spessa, e la copertina, una specie di “cartonata” paiono scelte “apposta” per far apparire il volume più spesso di quello che è.

Magari, invece di aumentare lo spessore usando carta più spessa, sarebbe stato meglio inserire anche la storia “originale” , la saga della spada di ghiaccio, che, essendo stata pubblicata negli anni ’80, molti lettori probabilmente non hanno nemmeno sentito nominare. Menzionare “vai a vedere il numero 1411 del 1982” in un asterisco è abbastanza inutile.

Aprendolo dalla parte “giusta” (?) l’introduzione ci dice che prima Silvia Ziche ha fatto i disegni, poi Sio ha aggiunto i testi. Ovviamente non ha molto senso, in realtà Sio ha fatto prima una sceneggiatura con i testi in bozza, poi Silvia Ziche l’ha ridisegnata a colori in stile Disney.

Il risultato però è deludente. Lo stile “senza senso” di Sio stona tantissimo disegnato nel classico stile Disney: spesso le storie di Topolino sono surreali, ma ogni singolo pannello?

Rileggendo poi la storia “al contrario”, in bianco e nero, disegnato da Sio, invece è molto meglio. Sarà per abitudine, ma questi dialoghi, simpatici se abbinati a disegni semplici e monocromatici, stonano se abbinati a disegni dettagliati e colorati.

Quindi, per questo volume “speciale” esprimo tutto il mio disappunto. Il prezzo non vale il contenuto. Scottecs Megazine è più ricco e meno monotono. Ho l’impressione che questa sia una storia creata con l’intenzione di includerla con la ristampa in Topo Goal numero 9, o come promozione in Topolino, poi scartata dalla redazione perché troppo poco seria, ma poi è stato deciso di monetizzare la popolarità di Sio pubblicandola in Topo Goal numero 11.

Il manuale delle 50 avventure da vivere prima dei 13 anni

Ho visto questo libro, che mi pare un ottimo regalo da fare a un 11-12enne. È una creazione di Pierdomenico Baccalario e Tommaso Percivale, che sono gli scrittori di romanzi per ragazzi più proficui in Italia.

Le avventure da vivere sono semplici, si inizia con “dare da mangiare a 7 animali diversi”. Però, se ci pensate, nel mondo di oggi i ragazzi stanno a casa, quando hanno l’occasione di farlo? Ovviamente serve anche il supporto del genitore, se il lettore abita in città, missioni come “rotolare giù da una collina molto alta” sarà difficile… o anche “osservare le stelle”, che con l’inquinamento luminoso delle città non è possibile…

Se il ragazzo che riceve questo libro rimane folgorato dall’idea, però può essere una buona occasione di crescita: imparare a pianificare le cose, avere pazienza. Ad esempio una missione è portare a termine un videogioco, basta che non sia uno di quelli dove basta pagare per vincere. Infatti, solo giocare è facile, ma portare a termine invece richiede dedicazione e abilità. Pensate a Super Mario Bros: tutti l’hanno giocato, ma quanti l’hanno finito?

Ogni missione sembra quindi ben pensata, non un semplice libro di “challenge” senza senso logico in stile YouTube. Al completamento di ogni missione, delle brevi note da scrivere, cosa si è provato a superare quella sfida. Mi immagino lo stesso bambino, una volta diventato adulto, riprendere il libro in mano dopo 30 anni e commuoversi, rileggendo quello che si era provato da piccoli!

E una volta completate tutte le missioni, si ha il diritto di poter aprire la busta segreta. Che non vi mostro ma contiene… un certificato di completamento, da riempire con tanto di fototessera sorridente… da confrontare con quella che è stata inserita all’inizio delle sfide.

Quindi, come libro mi pare un’ottima idea regalo per 11-12enni svegli, anche se… stampato in Turchia? Con tutte le tipografie che ci sono in Italia, stampato in Turchia? Alla fine è un libro che costa 15,50 €, non è un super economico…

Recensione video: